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giovedì 17 giugno 2010

Santo del giorno, calendario comune

Oggi si celebra la memoria di San Ranieri (Pisa: 1118-1161). E' un ragazzo vivace: la leggenda vuole che il pizzicagnolo gli abbia tagliato il dito, quando ha tentato di rubargli il formaggio. Ha una giovinezza abbastanza spensierata, come si addice ad una famiglia inserita nei traffici marittimi della fiorente Pisa, ma non dissipata. Egli però è attratto dalle cose dello spirito. Una svolta nella sua vita si ha quando va a trovare Alberto, un pellegrino corso, che incontra in un vicino monastero. Questi ha fama di santo. Anche lui sull'esempio di questo santo vuole farsi pellegrino per la Terrasanta, in un epoca in cui pellegrinaggio significa vivere radicalmente povertà e penitenza, elemosinando il cibo. La sua borsa da viaggio contiene il libro dei salmi e nient'altro. Per tredici anni, vive al modo degli antichi Padri del deserto. E la notizia viene diffusa via via in patria dai pisani che frequentano la Palestina per commercio. Sono innanzitutto i loro racconti a divulgare la fama di Ranieri, a creargli un alone di santità. E quando nel 1153 lui ricompare a Pisa, tutti gli fanno già festa, con un'ammirazione che si consolida nel vedere come lui vive. Ranieri non è prete, nè monaco, non ha gli ordini, non pare che abbia fatto molti studi. Eppure si va a cercarlo per consiglio, per trovare incoraggiamento o speranza. Ancora pellegrino in patria fra alcuni monasteri diventa anche guaritore: gli portano i malati. Giorno per giorno si dona ai suoi concittadini e così alla morte lo si proclama patrono della città ed ancor oggi, ogni anno alla vigilia della sua festa, migliaia di luci si accendono lungo l'Arno e sull'Arno per onorarlo: è la plurisecolare luminaria pisana seguita, il giorno dopo, dalla regata storica.

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