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domenica 29 aprile 2012

O ora o mai piu'

La nostra nazione è entrata in una crisi irriversibile; l'alternativa al  modello di società cristiana ha palesemente fallito; come era prevedibile, gli scandali della seconda repubblica, hanno sorpassati quelli della prima, anzi per la nota legge di Gresham si sono ereditati i difetti, senza essere all'altezza nelle virtù. L'unica alternativa realistica si profila quella della monarchia, ma anche i monarchi debbono fare un operazione di acquisizione di consapevolezza. Le elites tradizionali hanno lavato i piedi alla repubblica, con qualche consiglio per tenere in piedi la barca, ma ora ci vuole un impegno più diretto; bisogna far capire ai disertori della zappa che il padrone diviene servo per un periodo di tempo limitato, per poi riprendersi il suo ruolo. Mai come adesso c'è bisogno di tornare alle radici, come in ogni crisi, tanto più se strutturale, come la presente. Non possiamo tollerare che, a partire dai cittadini, dopo il governo Monti, ci risorbiamo la solita passerella di incompetenti e buontemponi, continuando ad essere schiavi di schiavi per mantenere una burocrazia inefficiente e corrotta, che non se la sente nè di studiare, nè di pregare, nè di fare alcunchè per essere all'altezza del suo compito, ma presume di avere acquisito un diritto eterno alla poltrona, mentre la società civile non ce la fa più a lavorare per troppi, troppi, padroni.
Io non sono innocente, lo sò, ma credo di parlare nell'interesse generale. Il sistema non ce la fa a reggere dal momento in cui il popolo ha deciso di lasciare il suo ruolo tradizionale di produttore; ora tutti si sono cercati il posto al sole, gli opportunisti, sono diventati troppi e l'Italia non ce la fa davvero proprio più.
Allora avanti, o nobili cavalieri, o ora o mai piu'!

domenica 15 aprile 2012

una preghiera per un futuro migliore

http://www.vaticanoweb.com/preghiere/maria_assunta.asp
Questa, fratelli, è una preghiera che può contribuire a salvare l'Italia. Recitatela, se potete, senza dimenticare i Pater e l'Ave.

Maria sei l'attesa nell'universo, sei la madre che ci alimenti lo spirito che ci apre a Dio. Si apre con te il nostro conoscere: il Padre, il Figlio ed il Santo Spirito. Più nulla di noi diventa inutile, tutto fa di noi, tuoi figli, Sua storia, nella Sua memoria il nostro posto è d'ora in poi attivo e riempito, riempito dell'uomo nuovo che si affianca al tuo Gesù. Ecco o Maria i frutti del tuo a Lui sì, ecco la speranza che si veste dei tuoi figli, ecco i frutti dei tuoi a noi doni e ascolta i leggeri passi che salgono le vette, vette della sempre nuova santita'. L'alba di domani sara' il nostro patto: Dio in tutti e tutti in Dio e fra noi e l'Altissimo c'è il calore delle tue mani, nessuna forza ci manchera' e grazie a te, per noi Dio è Vivo nella nostra realtà. 

lunedì 9 aprile 2012

Eureka, la verità!


La verità miei fratelli deve essere qualcosa di contemplativo e quindi certamente la percezione della verità delle cose è un fattore di onore e gloria per l’uomo, ma deve anche avere un profilo dinamico nel senso di essere una verità che salva l’uomo stesso, conducendolo sulle strade della vita.
In questo senso un forte ammaestramento ci viene dal pensiero profetico: è noto come in tutta la linea dei profeti non solo è importante per l’uomo una fede e quindi una apertura al trascendente, cosa importante e foriera di positivi risultati sul piano pratico (penso ad esempio a quanto una fede poggiata su qualche promessa divina od anche su una intuizione umana, suffragata dalla fede, sia importante nel lavoro imprenditoriale nel senso moderno, ma anche a quanto la concezione sacrale del mondo fosse diffusa nel mondo antico e quindi il riferimento alla fede fosse un valore fondante), ma è anche importante una via immanente alla verità, cioè una liberazione per l’uomo che dia significato a questa vita, una liberazione tuttavia che conservi qualcosa di religioso e non sia un facile viatico verso l’empietà, come lo è spesso il pensiero umano tout court. Sotto questo aspetto il Cristo nella linea del pensiero profetico pare aver dato anche lui questa traccia di cammino che incontra la vita, capace di dare un significato immanente alla vita ed alla storia dell’uomo, lasciando che la fede elevi il significato della vita stessa, ma non ne svuoti la pregnanza terrestre di questa verità catartica: è facile dire che nella linea del Cristo, questa verità immanente e liberante e tale da dare significato e spessore alla vita si chiama Croce. Questo sembra aver intuito anche San Paolo nella sua predicazione staurocentrica e questo sembra aver capito in tempi più recenti anche il Santo di Montfort e molti altri che in teoria ed in pratica hanno sperimentato la via salvifica della croce.

sabato 7 aprile 2012

Il sito internazionale del rosario

Come sapete la famiglia domenicana, fondata dal santo cattolico Domenico di Guzman è quella ufficialmente deputata alla diffusione del rosario nella Chiesa cattolica. Ecco dunque il link al sito che è gestito dal Padre Louis Arino, deputato dal Maestro Generale dell'Ordine Bruno Cadorè alla promozione del rosario nei 5 continenti. Il sito, essendo internazionale, è in numero svariato di lingue. Ecco il link alla versione italiana:
http://rosarium.op.org/spip/spip.php?article1539

Buona Pasqua.

Convertirsi, è Pasqua

Ora che ci approssimiamo alla Pasqua, riporto un bel cantico del Santo di Montfort, quello del "Totus Tuus" di Giovanni Paolo II, sulla necessità e la bellezza della conversione; eccolo:


 CANTICO 140: IL PECCATORE CONVERTITO

1. Per mia colpa ho perso Dio.
Quanto il cuore n’è colpito!
Sì, è vero, n’è macchiato,
ma più ancora n’è irritato.

2. Da ingrato il re tradire,
lottar contro l’avvocato,
Dio ferire, che attentato!
Se me, angeli, piangete.

3. Mille cuori immolerei!
Vorrei aver fonti di pianto
per lavar tutti miei mali!
Vengo meno, io ne muoio!

4. Né l’inferno né il demonio
Dio, mi fan chiedere perdono,
tu sei l’unica ragione:
perché sei davvero buono.

5. Io aborro intimamente
ogni causa a te sgradita
ma fà grazia al cuor pentito
di Gesù dal sangue avvolto.

6. Mai dai secoli fu visto
né giammai da loro udito
che pel sangue santo sparso
si sia perso un cuor contrito.

7. Grand’Iddio, Re grande, guarda
il tuo Figlio in noi frapposto.
Se il suo Sangue non t’è legge
perdo fede e la speranza.

8. Sì, è vero, ho meritato
per l’eternità l’inferno;
ma la tua bontà, so bene,
è più grande del peccato.

9. Signor, dunque, tu perdona
un sì vile peccatore,
per la Madre del Risorto
pel Suo sangue ed il suo cuore.

10. Penetrato di rimpianti,
chiedo pace, mio Signore,
ti protesto e ti prometto
che mai più t’offenderò.