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mercoledì 26 dicembre 2012

canto politico


Vorrei ascendere alla tua semplicità,
perfetta, assoluta, ma la mia anima
 è intrisa di ignoranza
 e di peccato, ed accade che non sò
ascendere oltre il nudo piano
della materia e seguire il benefico
influsso degli astri; sò invece che
la città terrena e la nostra patria
sono martoriati dall'impotenza e
dal dubbio.
Credo che scienza e fede debbano
tornare a camminare insieme, a braccio, od
ognuna per suo conto, ma nessuno può dire
che il progresso della Nazione non lo
riguardi, che ci pensano altri, come
se potessimo costruire la città
senza elevare i nostri lamenti, i
nostri sospiri e le nostre preghiere al
Cielo, perchè senza la fede non
potremo far nulla anche nell'opera terrena.

mercoledì 24 ottobre 2012

emergenza lavoro


IL LAVORO DI CERCARE LAVORO - 26 ottobre

"Qual'è l'espressione dell'uomo? Il lavoro. Il lavoro è l'espressione 

dell'uomo in quanto rappresenta il rapporto attivo che c'è fra me che vivo,
 immagino, penso, sento e faccio in base a quel che penso e sento, e 
la realtà, per cui l'uomo usa la realtà, usa il tempo e lo spazio e crea la sua vita... 
Per questo un uomo disoccupato soffre un attentato grave alla coscienza 
di se stesso" (L. Giussani).

La Compagnia delle Opere, allo scopo di contribuire in modo concreto
 e fattivo a sostenere quanti hanno perso il lavoro e quanti sono alla ricerca
 di lavoro, organizza un incontro dal titolo" Il lavoro di cercare lavoro" che
 si svolgerà venerdì 26 ottobre alle ore 21,00 presso Vecchio Conventino
 - Spazio Arti e Mestieri - Via Giano della Bella, 20/1, Firenze.
L'incontro vuole essere un momento di aiuto per quanti sono alla ricerca del 

lavoro e per quanti si sentono chiamati a sostenere amici e familiari che
 in questo momento sono senza lavoro.
Durante l'incontro sarà affrontato il tema della ricerca del lavoro

 dalla posizione del disoccupato agli strumenti utili per cercare
 lavoro, suggerendo un vero e proprio metodo di lavoro a tutti
per impostare la propria ricerca di lavoro.

domenica 14 ottobre 2012

Ecco la voce di George Chankji, un profeta del nostro tempo

Qui la voce di George Chankji, lettera del 14/12/2012,
ex sacerdote salesiano, che ora vive con moglie e figlia, nell'inferno del suo paese, la Siria.
Ecco una testimonianza, vera e tremenda, di chi vive sulla propria pelle la bolgia di quel paese.
Ecco quello che non sentiamo dai nostri telegiornali, la parola all'Ingegner George Chankji:


Carissimi amici,
Buongiorno,
Dall'invasione tatara di Timorlang nel 1400 la Siria non ha vissuto un incubo infernale come quello che stiamo vivendo da due anni.
(Attenzione: sto per parlare dei politici {cioe' i Massoni} dell'America e dell'Europa e non del popolo Americano o dei popolazioni europei). i politici dell'America e dell'Europa, approfittando della Primavera araba suscitata in Siria, e come se avessero una vendetta personale con il presidente Bashar Assad, hanno deciso di fare cadere il suo regime. Quindi stanno sovenzionando gruppi islamici fanatici con i soldi di Qatar e Arabia Saudita e con armi distruttivi di ogni tipo. In due anni hanno distrutto la infrastruttura, le fabbriche, il commercio, gli alberghi, i luoghi turistici di immenso valore mondiale, ecc…cadaveri dapertutto, case distrutte ovunque, mancanza di tutto…manca la benzina, la corrente elettrica, il gas, il pane, ….Tutto e' chiuso: i negozi,  le case, le tarde,…si ha paura di uscire ma quando si ha fame siamo costretti ad uscire per compare qualcosa da mangiare al costo decuplicato ecc…
Questi gruppi mercenari, forniti di armi americani ed europei, che arrivano dall'Afganistan, dalla Libia, dal Yemen,… seminano il terrore tra la popolazione: rubano, sequestrano, rapiscono, chiedono ricatti salati se no uccidono la persona rapita oppure gli rompono le gambe e lo fanno in nome di Maometto Il quale promette 40 sirene vergini in paradiso ed anche tanti schiavi ragazzi maschi per il sesso e tanti fiumi di vino e carni di ogni tipo…Dire che sono bestie e' offendere gli animali perche' gli animali sono molto meno bestiali di loro.
E poi, dopo aver distrutto il paese ed affamato 25 milioni di cittadini, l'America e l'Europa mandano la Croce Rossa per distribuire una tenda ed un po' di riso ed olio del valore di 50 euro al mese ad ogni famiglia. Questa e' la politica di cui l'America e l'Europa si vantano.
Migliaia di famiglie scappano dalle zone calde fuori dalla Siria oppure presso amici e parenti in Siria in zone meno calde. Io sono stato presso la zia di mia moglie in campagna per 2 mesi poi sono ritornato a casa ad Aleppo per riportare i vestiti invernali. Il problema ora e' come ritornare perche' spari e bombe si sentono 24 ore al giorno. Le strade sono piene di barricade di armati assetati di sangue e soldi e sesso. E' un vero incubo infernale.
In tutto questo nessuna chiesa o convento ha aperto le porte per ospitare i senzatetto oppure i rifugiati con il pretesto che sono inpreparati ma in realta' vogliono soltanto restare nelle loro oasi traquilli per preparare la predica della domenica seguente.

martedì 25 settembre 2012

congresso monarchico a Roma: una speranza per l'Italia?

http://www.monarchia.it/home.html
Ecco la presentazione del prossimo congresso monarchico a Roma. Se potete richiedete Fert: l'ultimo numero della rivista espone esaurientemente l'evento.

sabato 22 settembre 2012

frecciatina monarchica

Io ho sempre visto il popolo lavorare, e non riscuotere le tasse!
Fosse questo uno dei mali dell'Italia!

mercoledì 12 settembre 2012

una risposta vincente alla crisi

http://comunitaefamiglia.org/index.php?option=com_content&view=article&id=215:agorel-nodo-della-toscana&catid=134:agorerritoriali
Guardatevi questo appuntamento di MCF, movimento comunità e famiglia. Cari fratelli, non le chiacchiere, ma la cassa comune è la vera risposta alla crisi.

domenica 2 settembre 2012

demagogia

La cassa comune di Mcf www.comunitaefamiglia.org vale di più di tutte le chiacchiere dei pagani.

venerdì 31 agosto 2012

Invidia

L'invidia è quella cosa che butta fuori dal mondo, prima l'invidioso, eppoi l'invidiato.

venerdì 17 agosto 2012

Gesù e Dio

Origene e la teologia alessandrina hanno sottolineato un certo subordinazionismo, nel senso che il Padre è più grande di Gesù (lo dice Gesù stesso nel Vangelo "Il Padre è più grande di me" Gv. 10.28); tuttavia in un certo senso è vero anche che Gesù è più grande del Padre, in quanto, con la sua croce, ha liberato Dio dal suo aspetto demoniaco.

lunedì 13 agosto 2012

i crocifissori di Cristo

Niente è più facile e comune di credersi giusti, facendo finta di osservare la Legge!

domenica 5 agosto 2012

Nostalgia

Quella fatica sui campi, su quelle stanze umide, dove il canto chiudeva la fatica, allora l'armonia regnava nel mondo, nella tensione tra i ceti, certo, ma nel comune obiettivo di portare avanti la società cristiana.  Ora non resta che appellarci all'individuo, che, senza la purezza non può rientrare in sè, nè fare sfoggio di ricchezza interiore. E' il declino di una civiltà alla quale mi volgo con rassegnazione, mista a rabbia, per l'incapacità di risollevarsi da un giogo che il destino crudele, che abbiamo sfidato, ci ha lasciato come dura eredità, per portarci allo sfinimento, dove la fede è l'unica capace di farci riemergere dalla morte.

domenica 29 luglio 2012

Crisi, grande occasione per cercare Dio

Lasciatemi dire una cosa scontata: la crisi che stiamo attraversando è un fatto divenuto ormai ordinario nel moderno capitalismo, anche perchè già nell'800 si prevedeva una progressiva riduzione del saggio di profitto imprenditoriale, dovuto a vari fattori come l'aumento della concorrenza ed il rafforzamento del peso politico del proletariato operaio, ma diciamo che la crisi come potente ed emblematica azione di Dio, con il concorso delle cause umane, era ben conosciuta anche alla storia sacra. Geremia nel secondo capitolo del suo libro metteva, nel solco della tradizione profetica, in correlazione carestia e violazione del patto. Ma tuttavia la misericordia di Dio agisce in maniera diametralmente opposta a quelle dell'uomo che generalmente benedice spesso ipocriticamente per maledire all'interno, laddove il Creatore fa la ferita e la fascia, nel senso che stringe nella morsa sofferenza per indurre la creatura ad aprirsi ad una decisione, che Egli spera essere quella di fare finalmente della vita una opzione fondamentale per Dio. In questa ottica la crisi è un monito, severo ma paterno: è vero infatti che in una certa misura ha ragione la teoria retribuzionista antica che correla peccato a maledizione, ma ciò non significa un rifiuto definitivo di Dio, ma piuttosto, ribaltando la prospettiva, la severità di Dio  e del destino che colpisce la nazione, sono un appello accorato e quasi materno, nel senso di commozione viscerale di Dio, affinchè come in tutte le situazioni di peccato, che è poi una lontananza da Dio, l'uomo ritorni fra le braccia del suo Creatore per avere centuplicata la benedizione, in terra e soprattutto in cielo, come ben dimostra il vino nuovo di Cana, che sempre  Maria e Gesù offrono nella sovrabbondanza del loro amore misericordioso e della sovraeffusione di grazia collegata al mistero della croce, il cui valore salvifico è collegato al fatto che non si tratta di una natura solo umana che soffre, ma dell'essere teandrico uomo-Dio, capace di riconciliare in sè ogni dissidio fra la creatura ed il Creatore.

martedì 24 luglio 2012

vendere il patrimonio dello stato

Se lo stato italiano è il più ricco di europa, perchè lo stato non rivende quei beni perlopiù sotratti alla Chiesa e quindi ai poveri, per evitare il bagno di sangue della guerra civile, che finirà per lasciare sul campo di battaglia i deboli e gli indifesi in una nuova Autschwitz? L'unica ragione è che vogliono continuare ad ingrassarsi alle spalle dei gonzi. E allora forse è meglio continuare a prendere risperdal e sognare la notte, anche a patto di perdere questa nuova stupida guerra, che, vorrebbe almeno, salvare i soliti furbi.

giovedì 12 luglio 2012

mio negozio ebay


http://stores.ebay.it/mlrosari

Ecco il link al mio negozio, dateci un'occhiata e ditemi vostre impressioni in commento al post, magari.

domenica 29 aprile 2012

O ora o mai piu'

La nostra nazione è entrata in una crisi irriversibile; l'alternativa al  modello di società cristiana ha palesemente fallito; come era prevedibile, gli scandali della seconda repubblica, hanno sorpassati quelli della prima, anzi per la nota legge di Gresham si sono ereditati i difetti, senza essere all'altezza nelle virtù. L'unica alternativa realistica si profila quella della monarchia, ma anche i monarchi debbono fare un operazione di acquisizione di consapevolezza. Le elites tradizionali hanno lavato i piedi alla repubblica, con qualche consiglio per tenere in piedi la barca, ma ora ci vuole un impegno più diretto; bisogna far capire ai disertori della zappa che il padrone diviene servo per un periodo di tempo limitato, per poi riprendersi il suo ruolo. Mai come adesso c'è bisogno di tornare alle radici, come in ogni crisi, tanto più se strutturale, come la presente. Non possiamo tollerare che, a partire dai cittadini, dopo il governo Monti, ci risorbiamo la solita passerella di incompetenti e buontemponi, continuando ad essere schiavi di schiavi per mantenere una burocrazia inefficiente e corrotta, che non se la sente nè di studiare, nè di pregare, nè di fare alcunchè per essere all'altezza del suo compito, ma presume di avere acquisito un diritto eterno alla poltrona, mentre la società civile non ce la fa più a lavorare per troppi, troppi, padroni.
Io non sono innocente, lo sò, ma credo di parlare nell'interesse generale. Il sistema non ce la fa a reggere dal momento in cui il popolo ha deciso di lasciare il suo ruolo tradizionale di produttore; ora tutti si sono cercati il posto al sole, gli opportunisti, sono diventati troppi e l'Italia non ce la fa davvero proprio più.
Allora avanti, o nobili cavalieri, o ora o mai piu'!

domenica 15 aprile 2012

una preghiera per un futuro migliore

http://www.vaticanoweb.com/preghiere/maria_assunta.asp
Questa, fratelli, è una preghiera che può contribuire a salvare l'Italia. Recitatela, se potete, senza dimenticare i Pater e l'Ave.

Maria sei l'attesa nell'universo, sei la madre che ci alimenti lo spirito che ci apre a Dio. Si apre con te il nostro conoscere: il Padre, il Figlio ed il Santo Spirito. Più nulla di noi diventa inutile, tutto fa di noi, tuoi figli, Sua storia, nella Sua memoria il nostro posto è d'ora in poi attivo e riempito, riempito dell'uomo nuovo che si affianca al tuo Gesù. Ecco o Maria i frutti del tuo a Lui sì, ecco la speranza che si veste dei tuoi figli, ecco i frutti dei tuoi a noi doni e ascolta i leggeri passi che salgono le vette, vette della sempre nuova santita'. L'alba di domani sara' il nostro patto: Dio in tutti e tutti in Dio e fra noi e l'Altissimo c'è il calore delle tue mani, nessuna forza ci manchera' e grazie a te, per noi Dio è Vivo nella nostra realtà. 

lunedì 9 aprile 2012

Eureka, la verità!


La verità miei fratelli deve essere qualcosa di contemplativo e quindi certamente la percezione della verità delle cose è un fattore di onore e gloria per l’uomo, ma deve anche avere un profilo dinamico nel senso di essere una verità che salva l’uomo stesso, conducendolo sulle strade della vita.
In questo senso un forte ammaestramento ci viene dal pensiero profetico: è noto come in tutta la linea dei profeti non solo è importante per l’uomo una fede e quindi una apertura al trascendente, cosa importante e foriera di positivi risultati sul piano pratico (penso ad esempio a quanto una fede poggiata su qualche promessa divina od anche su una intuizione umana, suffragata dalla fede, sia importante nel lavoro imprenditoriale nel senso moderno, ma anche a quanto la concezione sacrale del mondo fosse diffusa nel mondo antico e quindi il riferimento alla fede fosse un valore fondante), ma è anche importante una via immanente alla verità, cioè una liberazione per l’uomo che dia significato a questa vita, una liberazione tuttavia che conservi qualcosa di religioso e non sia un facile viatico verso l’empietà, come lo è spesso il pensiero umano tout court. Sotto questo aspetto il Cristo nella linea del pensiero profetico pare aver dato anche lui questa traccia di cammino che incontra la vita, capace di dare un significato immanente alla vita ed alla storia dell’uomo, lasciando che la fede elevi il significato della vita stessa, ma non ne svuoti la pregnanza terrestre di questa verità catartica: è facile dire che nella linea del Cristo, questa verità immanente e liberante e tale da dare significato e spessore alla vita si chiama Croce. Questo sembra aver intuito anche San Paolo nella sua predicazione staurocentrica e questo sembra aver capito in tempi più recenti anche il Santo di Montfort e molti altri che in teoria ed in pratica hanno sperimentato la via salvifica della croce.

sabato 7 aprile 2012

Il sito internazionale del rosario

Come sapete la famiglia domenicana, fondata dal santo cattolico Domenico di Guzman è quella ufficialmente deputata alla diffusione del rosario nella Chiesa cattolica. Ecco dunque il link al sito che è gestito dal Padre Louis Arino, deputato dal Maestro Generale dell'Ordine Bruno Cadorè alla promozione del rosario nei 5 continenti. Il sito, essendo internazionale, è in numero svariato di lingue. Ecco il link alla versione italiana:
http://rosarium.op.org/spip/spip.php?article1539

Buona Pasqua.

Convertirsi, è Pasqua

Ora che ci approssimiamo alla Pasqua, riporto un bel cantico del Santo di Montfort, quello del "Totus Tuus" di Giovanni Paolo II, sulla necessità e la bellezza della conversione; eccolo:


 CANTICO 140: IL PECCATORE CONVERTITO

1. Per mia colpa ho perso Dio.
Quanto il cuore n’è colpito!
Sì, è vero, n’è macchiato,
ma più ancora n’è irritato.

2. Da ingrato il re tradire,
lottar contro l’avvocato,
Dio ferire, che attentato!
Se me, angeli, piangete.

3. Mille cuori immolerei!
Vorrei aver fonti di pianto
per lavar tutti miei mali!
Vengo meno, io ne muoio!

4. Né l’inferno né il demonio
Dio, mi fan chiedere perdono,
tu sei l’unica ragione:
perché sei davvero buono.

5. Io aborro intimamente
ogni causa a te sgradita
ma fà grazia al cuor pentito
di Gesù dal sangue avvolto.

6. Mai dai secoli fu visto
né giammai da loro udito
che pel sangue santo sparso
si sia perso un cuor contrito.

7. Grand’Iddio, Re grande, guarda
il tuo Figlio in noi frapposto.
Se il suo Sangue non t’è legge
perdo fede e la speranza.

8. Sì, è vero, ho meritato
per l’eternità l’inferno;
ma la tua bontà, so bene,
è più grande del peccato.

9. Signor, dunque, tu perdona
un sì vile peccatore,
per la Madre del Risorto
pel Suo sangue ed il suo cuore.

10. Penetrato di rimpianti,
chiedo pace, mio Signore,
ti protesto e ti prometto
che mai più t’offenderò.

giovedì 22 marzo 2012

profezia

Guai alla città piena di frode e di inganni: sarà tutta distrutta e non resterà pietra su pietra!

giovedì 15 marzo 2012

sfogo

C'è un'invidia in questo mondo, che mi leva il fiato!

sabato 3 marzo 2012

Tornare a Dio

Per me l'intenzione di Dio, per la nostra vecchia Europa ed in particolare per l'Italia, è questa.
La spiegazione è banale, ma efficace (è una massima corrente nell'ebraismo e presente anche nel Vangelo): dopo lo scossone dell'89 il popolo ha stentato ancora a convertirsi, ora che mangia carrube, forse, tornerà finalmente a Dio.

giovedì 1 marzo 2012

report seminario Iustitia e pax Roma San Sisto


Seminario di studio
"La compassione che si fa grido. Educare i giovani alla giustizia e alla pace"

Comunicato finale del seminario

"Quando ho ricevuto l'invito a condividere la mia esperienza in questo seminario, mi sono sorpreso perché oggi sono pochi gli spazi di ascolto dei giovani". Alessio, 28 anni

Il 25 febbraio si è svolto a Roma il secondo seminario tematico promosso dalla Commissione Nazionale Giustizia Pace e Creato della Famiglia domenicana. "La compassione che si fa grido" è stato l'invito ai circa 40 partecipanti che, tra relazioni, interviste e gruppi di lavoro, hanno riflettuto in gruppo su quanto le grida che ci arrivano dalla nostra società, in particolare dai giovani, toccano la nostra sensibilità e le nostre viscere, e ci spingono ad agire, "gridando" a nostra volta le ingiustizie che lacerano la speranza, minano le prospettive di futuro, lastricano di paure le strade dei sogni.

L'immagine che emerge dalla giornata di studio è una generazione di giovani e adulti con un senso profondo di mancanza di opportunità e speranza (lavoro, studio, famiglia..) e un esercito di adulti che non si lasciano educare e interrogare dalla realtà, e optano spesso per la passività e l'indifferenza. È chiaro a tutti ormai che il modello economico adottato fino ad ora come l'unico possibile, non solo affama intere popolazioni (i cosiddetti sud del mondo) ma sta minando la sicurezza economica, sociale e politica di quelle nazioni considerate sviluppate e ricche.

"Rischiamo di perdere i punti di contatto con i giovani. Gli adulti devono ascoltare la diversità di generazioni. Come educarci insieme, giovani e adulti?" Così ci ammonisce fra Domenico Cremona nella sua introduzione al seminario.
Andrea Baranes alla domanda su come siamo arrivati a una crisi così profonda e come ne possiamo uscire, risponde: "Le difficoltà a uscire da questa crisi non sono tecniche, ma culturali. Possiamo uscirne, ma è necessario proporre investimenti finanziari che non siano staccati dall'economia reale e produttiva del paese. Perché non è la finanza e la speculazione che porta la crescita in un paese. Oggi si può speculare anche sul prezzo del grano e la gente che vive sul grano si affama perché qualcuno guadagna sul cambiamento di prezzo. Molte congregazioni religiose hanno soldi in banche alle quali non chiedono mai come usano il proprio denaro. Se si creasse un movimento critico in questo senso, credo che il cambiamento sarebbe possibile."
Don Renato Sacco ci invita a essere lungimiranti sul tema del disarmo: "Che senso ha oggi acquistare i cacciabombardieri F35 quando con lo stesso investimento potremmo migliore educazione, sanità e sicurezza? Gli interventi armari in Irak e Afganistan hanno mietuto tante vittime e tanto risentimento nella popolazione locale. In guerra una delle prime vittime è la verità, quindi l'informazione. Mi sono recato diverse volte in Irak e ascoltare le storie delle persone che hanno perso un figlio, un fratello, un parente in un bombardamento intelligente è straziante."

Il momento che ha tenuto un po' tutta l'assemblea in ascolto, compresa la classe del V liceo che ci aveva appena raggiunti, è stato quando sono intervenuti Daniela Roggero e Alessio D'Angelo, i due ragazzi che avevamo invitato per provocare i due relatori della tavolta rotonda. Due esperienze e due vissuti diversi, ma che si sono integrati perfettamente. Daniela ha fatto dell'educazione alla giustizia e alla pace il suo leit motiv, lo ha definito il suo "progetto di vita lavorativa e privata". Dice "le mie scelte quotidiane sono elementari, sono gocce rispetto a un mare di cose che non vanno, ma le faccio lo stesso. Cosa posso fare io perché tutti si impegnino? Spesso vado nelle scuole a condividere la mia esperienza con i bambini soldato e vedo che i ragazzi rispondono interessati, e sento che il seme è gettato. Non piace parlare di conflitto tra generazioni, io non lo vedo. Per me dobbiamo educarci ed educare le nostre comunità. Che ci vuole? Facciamolo!"

Alessio ci racconta un po' il suo percorso personale e condivide il suo sogno: "Ho scelto giurisprudenza perché volevo fare il magistrato, era il mio sogno. I miei punti di riferimento erano Falcone e Borsellino. Poi la vita mi ha costretto a dover lavorare e studiare allo stesso tempo: il ritmo degli esami si è rallentato e nel frattempo la burocrazia con la Riforma Gelmini ha fatto si che per fare il magistrato la strada è ancora più lunga e difficile. La frustrazione è avere sogni e constatare di non avere le opportunità come gli altri per poterli inseguire. Simbolicamente credo che noi giovani stiamo un po' come in quelle case da Ikea dove in 20 metri quadrati hai tutto ciò che ti serve, molto funzionale, ma in uno spazio così ristretto che non respiri."

Concludono la mattinata i due relatori della tavola rotonda, Lilia Illuzzi e Don Luca Pandolfi: la prima ci accompagna a riflettere che il mondo digitale del Web 2,0 (i social network) non è qualcosa di cui avere paura ma uno spazio con il quale entrare in contatto, sapendo equilibrare bene "Silenzio e Parola", come ci invita il Papa per la Giornata mondiale delle Comunicazioni Sociali del 2012. Lilia afferma: "Quello che viviamo nella vita reale lo riportiamo nello spazio dei social network. Questi strumenti sono diventati oggi anche fonti importanti di informazione, per questo dobbiamo fare attenzione e seguire il percorso dell'accordo commerciale plurilaterale, il cui acronimo è ACTA (Anti-Counterfeiting Trade Agreement"), che intende attivare una serie di misure per controllare ciò che si scambia e si condivide in internet."
Al secondo relatore, Don Luca, abbiamo chiesto di aiutarci a delineare le caratteristiche della gioventù attuale. Dice: "Forse dobbiamo smetterla di considerare giovani degli adulti di 30-35 anni. Spesso il problema è degli adulti che non vogliono far crescere i giovani. Credo che la sfida è di educare gli adulti. Un'immagine che rifiuto è quella che oggi i giovani sono sfortunati, io credo siano vittime di un sistema che non offre opportunità. Davanti alla sfortuna non possiamo fare nulla; davanti all'oppressione della vittima possiamo agire per cambiare le cose e quindi avviare un processo virtuoso di liberazione."

Ciò che è più difficile sintetizzare in queste pagine è la ricca partecipazione degli interventi delle persone nei lavori di gruppo e nei momenti di scambio.

Non so se abbiamo raggiunto gli obiettivi che ci eravamo proposti con il seminario, però siamo certi che ha gettato qualche seme per alimentare un po' di senso critico in noi, adulti e giovani, per abitare questa storia con maggiore com-passione. Come ci dice fra Brian Pierce nel suo intervento a chiusura del seminario: "E' importante per noi ricordare che i frati (Montesinos e la sua comunità) non scapparono dal dolore del prossimo. Anzi, si lasciarono toccare fin nelle viscere, affrontando il male che quotidianamente gli si presentava davanti ai loro occhi.  E' ciò che videro con i loro occhi, ciò che hanno gridato con tutte le loro forze.”

NOTA: Sul nostro sito www.giustiziaepace.org, sono disponibili alcuni dei materiali e le foto. In particolare vi segnaliamo la scheda didattica preparata per il seminario che potete scaricare.

lunedì 13 febbraio 2012

proclama patriottico

CON AMEDEO DI SAVOIA RISORGERANNO I SAVOIA E RISORGERA' L'ITALIA.
http://www.crocerealedisavoia.it/index.php?option=com_frontpage&Itemid=1
www.monarchia.it

domenica 15 gennaio 2012

uscire dal mondo

La forza del mondo e l'unica sua ragion di essere e di esistere è congiurare contro la vita. Ed alla fine, come con Gesù, ce la fanno davvero.
Se potete,entrate in un eremo (non surrogati, come casa, bottega etc., un vero e proprio eremo, dico) e buttate la chiave. Unica speranza sarebbe un cambiamento politico che sancisca la fine degli empi (ma credo che dopo Monti, gli empi torneranno ancora). Io sono troppo vecchio per crederci.
Buona fortuna, se si potesse dire. A presto, fratelli.

sabato 14 gennaio 2012

sito ufficiale del rosario della famiglia domenicana

http://www.rosarium.op.org
Questo è il sito ufficiale del rosario della famiglia domenicana, l'Ordine deputato, dai papi, da sempre alla diffusione di questa grande spiritualità del rosario. E' disponibile in molte lingue; visitatelo per il vostro incontro con il rosario cattolico autentico.

venerdì 6 gennaio 2012

Una cosa che avrei sempre voluto dire

Come membro della commissione nazionale domenicana Iustitia e pax sono tenuto a riflettere sulla attuale crisi della società italiana. In questi giorni stò facendo mente locale sulla scienza dei santi. Le loro spiegazioni sono sempre piuttosto chiare e lapidarie; forse danno fastidio per la loro sicurezza apodittica, così lontana dal clima cervellotico della nostra epoca, ma ci riportano ai punti ed alle verità fondamentali, perenni. Che ne dite, fratelli, non potrebbe essere che anche questa volta la Vergine ci abbia piagato con questi mali perchè ci siamo raffreddati nella sua devozione, che si esprime, per esempio, così bellamente nella tradizionale devozione del rosario? Potrebbe essere proprio la crisi di questa preghiera l'emblema della nostra crisi nazionale. Come imprenditore le cause dei bassi costi cinesi non mi convincono pienamente. Sono anni che il colosso cinese ha registrato un deciso aumento dei salari e gli stessi materiali, lo sperimento io stesso nel mie settore delle perline, dimostrano che le quotazioni cinesi sono spesso più alte di quelle europee; quindi il differenziale dei costi dei fattori non vale a spiegare l'attuale debacle italiana. Perchè non riprendiamo tra le mani il rosario?
Per chi ama la preghiera individuale consiglio il rosario certosino http://ffz.leonardo.it/lofi/IL-ROSARIO-CERTOSINO-di-padre-Riccardo-Barile-O-P-/D9788462.html
spiegato in questo video di Gloria TV dal Padre Barile, domenicano, il vero ed autentico profeta del rosario dei nostri tempi.
Maggiori informazioni su questo rosario li potete trovare scrivendo a info@sulrosario.org del Movimento domenicano del rosario di Fontanellato. Vi risponderà Padre Mauro Persici responsabile del movimento, il quale tuttavia è sempre in giro a propagandare il rosario per cui potete scrivere a me a questa mail monenric@yahoo.it
Essendo un volontario del movimento posso farvi avere del materiale su questo tipo di rosario.
Altrimenti se amate il rosario comunitario vi consiglio il tradizionale rosario di Alano de la Roche, quello comunemente conosciuto nelle Chiese e nelle parrocchie, e quello anche cui cui si riferiscono la quasi totalità delle guide di preghiera, oggi in circolazione.
Buona Epifania.

Riflessione sulla crisi della nostra società

La crisi che attanaglia il nostro paese può avere una spiegazione che può apparire semplicistica, ma che ha una indubbia valenza esplicativa. Io lo vedo nella mia famiglia: i miei nonni, sebbene sviati dal comunismo ateo, avevano conservato una certa fede (chi più, chi meno) e vivevano in armonia, per quanto in povertà. La generazione successiva al pari di Caino ha dimenticato Dio ed ha fatto grandi progressi nella vita materiale, ma poichè la sua casa era fondata sulla sabbia è scivolata fatalmente indietro, prima sul piano morale, eppoi, fatalmente, anche in quello economico. Dopo la sbornia del produttivismo frenetico e del consumismo fatuo, dobbiamo riprendere la fede dei nostri avi, affinchè il degrado economico non spinga ancor più in basso la leva morale (come sembrano dimostrare il moltiplicarsi degli omicidi in queste settimane), anzichè fornire l'occasione per una più sobria riflessione sui valori fondamentali della vita e per guardare con maggior distacco le vicende di questo mondo, cercando di recuperare anche nella società quei valori di cooperazione e sostegno reciproco che un atteggiamento maturo imporrebbe nei momenti difficili, anzichè scaricare facilmente e banalmente, come bambini perversi, le colpe sugli altri.