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sabato 17 settembre 2011

una interpretazione mariologica dei mali attuali

La crisi attuale può essere efficacemente in chiave teologica come la risultanza di un divorzio che da due secoli in Occidente si è compiuto fra Maria e la società. Il divorzio, l'aborto, il collasso dei sistemi economici, la crisi della Chiesa ridotta a conventicola anzichè a faro e luce del mondo sono dovuti a questa scissione perniciosa. Infatti tutte le rivoluzioni in Occidente, sia quella comunista che quella liberale sono avvenute per motivi puramente economicistici, sospinti da una scienza che aveva fatto del divorzio dalla morale o dalla religione un suo punto di forte progresso. Non è che qui si voglia contestare una giusta, seppur relativa, autonomia della scienza e delle realtà umane, nè tantomeno denegare come insensatamente fanno alcuni predicatori l'importanza delle questioni economiche, è solo il fatto che se non si innesta la fede nella società, nella politica, tutto il corpo sociale si ammala perchè il mondo diventa duro ed insensato, mentre la Chiesa diventa bacchettona e chiusa senza misericordia e amore, e gli stessi cristiani diventano degli esau' perchè troppo saggi. Infatti si è degli esaù non solo quando siamo folli, trasgredendo la legge, ma quando siamo troppo saggi, come accade nelle nostre Chiese dove si conosce ogni regola di saggezza, mentre il mondo affoga nel non senso e nella assoluta follia.
Ecco allora che la fede, la freschezza e la laicità stessa di Maria possono essere quella linfa salutare che come è avvenuto nel passato (nell'età carolingia c'era che invocava Maria anche per una buona riuscita dell'atto sessuale, addirittura!) e come avviene in molte aree emergenti (si pensi all'America Latina) ridona vita all'esausto corpo sociale. Io non direi di ripetere certi eccessi, ma se non mettiamo la dunamis della fede, così tipica ad esempio della spiritualità mariana (dice un detto spagnolo Cristo è morto, ma la Madonna è viva) nei nostri affari temporali, diventeremo pigri ed inconcludenti, mentre anche le cose di Chiesa scaderanno di tono, e tutto si avvierà a quella inevitabile decadenza di cui il default economico di questi giorni è solo il risvolto giornalistico ed eclatante, ma le sue motivazioni vanno cercate proprio partendo da qui, cioè dal titolo di questo post. Si può dire che in parte il declino dell'occidente è inevitabile, ad esempio sul piano politico per un passato guerrafondaio che ci ha fatto perdere di credibilità e sul piano economico per la maggiore adattabilità delle impostazioni orientali del potenziale ai contesti turbolenti moderni, sul piano demografico per l'invecchiamento della popolazione. Sul piano economico, che è la mia materia, tuttavia aspetti di flessibilità strategica adatti all'attuale contesto possono essere rinvenute anche nella nostra cultura, come avviene nella metafora del demiurgo platonico; quello che non vedo, o almeno vorrei vedere di più, soprattutto a livello popolare e di elites politiche, è il riscatto della società che passi attraverso il rinnovamento non della pelle del serpente che passa attraverso nuovi inganni, ma attraverso una stagione della fede che ha nella freschezza della spiritualità mariana l'humus per un rinnovato sicuro successo, o più modestamente per una sopravvivenza del nostro disastrato occidente.

giovedì 15 settembre 2011

11/11/11

Per questa data il sole 24 ore prevede il fallimento dell'Italia. Ovviamente la data è simbolica, ma se un quotidiano del calibro del Sole lancia questo allarme, sullo stile che fino ad adesso era stato proprio solo dei Testimoni di Geova nella religione, è evidente che siamo in una situazione davvero preoccupante. Non ho la competenza degli analisti che fanno queste previsioni, ma una cosa è certa: questa repubblica vive solo della sfiducia che serpeggia nella società dopo il fallimento delle speranze rivoluzionarie nel post/89. La gente sembra ormai rassegnata a tutto e solo questo fa vivere una classe politica che non si preoccupa più, insieme a tutto il marciume delle famiglie incancrenite nello stato , di nessuna questione morale ed anzi esulta al disfacimento della società civile che esalta ancor più i suoi privilegi.
Non è facile sperare in questa situazione che possano esiste ancora forze sane capaci di guidare il paese fuori dal baratro. Le uniche forse morali ancora esistenti possano stare in 2 soli settori: la Chiesa e la monarchia; se non intervengono queste c'è solo da continuare, come facciamo adesso a sperare nel caso e nella fortuna, che per un secolo che si è vantato lungamente per i mirabolanti progressi nella conoscenza è davvero poco cosa, e ciò perchè la tecnica e la scienza manipolatoria possono poco se non sono sostenute dalle forze morali della nazione, che questa repubblica ha completamente esautorato.

giovedì 8 settembre 2011

mio post su proposta radicale di riduzione gettito 8 per mille alla Chiesa Cattolica

Scusate, volete far pagare alla Chiesa che si mantiene con l'8 per mille, ad una istituzione che è l'unica capace di offrire speranza di vita, pace ed amore sociale, laddove viene tollerato che lo stato e le amministrazioni pubbliche sfiorano il 60% di prelievo delle risorse, seminando ovunque una cultura di morte ladrocinio e distruzione, per non parlare dell'assoluto parassitismo. A me sembra ingoiare il cammello e scrollare il moscerino.