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venerdì 28 maggio 2010

novità del pellegrinaggio cristiano

In queste brevi note vorrei soffermarmi sulle novità del pellegrinaggio cristiano rispetto a come lo stesso si caratterizzava nella Prima Alleanza. Il confronto può essere realizzato mettendo a paragone il testo della sosta di Giacobbe a Betel, con l'episodio della visita delle donne al sepolcro di nostro Signore Gesù Cristo. A Betel Giacobbe sospinto dall'estasi della famosa visione della scala pronuncia la frase che suona più o meno: "Dio è davvero qui". Viceversa alle donne in visita al sepolcro si dice: "E' risuscitato" e dunque "non è qui". Ciò che è paradossale è che come fanno notare Chèlini-Branthomme è la prima volta nella storia del "viaggio religioso" che "Dio non è qui".
Il messaggio alle donne prosegue anche con "Andate a dire che vi precede in Galilea", frase che introduce all'affidamento di una missione, con la quale anche il pellegrino è chiamato a testimoniare la fede nel Signore risorto, possibilmente anche nella sua vita, già dal luogo della sua esistenza quotidiana, dove egli è chiamato a farsi apostolo della Buona Novella.
Proseguono allora ancora i due autori, il pellegrinaggio pertanto non diviene più una meta, ma imprime una dinamica centrifuga che rimanda al segno di un'altra realtà, quella invisibile, ma sperimentabile comunque nella fede e nella purezza del cuore, della Resurrezione di Cristo e della Gerusalemme celeste.
Grazie per la vostra attenzione. Saluti a tutti.

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