Proveniente da famiglia eretica, fu affascinato dalla parola del Santo Padre Domenico a Bologna, dove si era recato per gli studi universitari. Ebbe come modello lo stesso fondatore, per le sue principali virtù: castità vissuta con gioia, austerità di vita, parola bruciante.
Nel 1242 venne nominato Inquisitore per la Lombardia e, forse anche per il contrasto con le sue origini, vide concentrare su di sè l'odio implacabile degli eretici. Un loro sicario lo assassinò il 6 Aprile 1252 sulla strada tra Como e Milano (presso Seveso).
Santa Caterina che ne tesse l'elogio nel suo "Dialogo" lo rappresenta come campione della fede, tanto che in punto di morte scrisse per terra con il proprio sangue "Credo in Deum".
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