Di stirpe nobile entrò quindicenne nell'Ordine e dopo una solida preparazione teologica a Spalato e poi a Parigi, combattè l'eresia dilagante in Bosnia. Strinse amicizia con il maestro generale Niccolò Boccasini, da cui una volta eletto papa ottenne l'elezione a vescovo. Rifulse per l'opera pacificatrice fra le fazioni in lotta per la successione al trono e per la rinascita temporale e spirituale dei suoi figli spirituali. Nel 1322 oscuri intrighi lo misero in cattiva luce presso il re Caroberto e Giovanni XXII per accondiscendere a questo regnante lo trasferì a Lucera (Foggia). Qui si svolgevano altri scontri tra cristiani e saraceni; il vescovo riuscì a ridare alla città un volto cristiano e sereno. Morì a Lucera il 3 Agosto 1323 e la cattedrale ne conserva devotamente il corpo. Innocenzo XII ne confermò il culto il 17 luglio 1700.
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